Il Circo della Notte di Erin Morgenstern

A cura di Silvia (05/2011)

Il Circo arriva inaspettato. Nessun annuncio lo precede, niente volantini nè affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali.
Spunta così, semplicemente, dove ieri non c'era. I tendoni svettano a strisce bianche e nere, niente oro nè cremisi. (...)
Ma non è aperto al pubblico. Non ancora. Bastano poche ore perchè si sparga la voce. (...)
Sull'insegna nera e bianca appesa all'entrata si legge: Apre al crepuscolo. Chiude all'alba.
Tutto sembra abbandonato e vuoto. Eppure ti sembra di sentire il profumo del caramello diffondersi nell'aria notturna, sgusciare da sotto l'odore frizzante delle foglie d'autunno. (...)
Poi, la luce. (...)
All'inizio è solo un confuso disegno di luci. Ma via via che se ne accendono altre, capisci che sono lì in fila per formare una scritta. Si distingue una C, una q, delle e. Con l'incendiarsi dell'ultima lampadina, una volta dissolti fumo e scintille, l'insegna incandescente è finalmente completa. Inclinando la testa per una visuale migliore, leggi: le Cirque des Rêves.
(...) Adesso il circo è aperto. Adesso puoi entrare.


È il Circo dei Sogni. Quello che tutti almeno una volta nella vita vorrebbero vedere. E con un inizio come quello sopra trascritto, credo sia impossibile non restarne stregati.
È l'illusione travestita da realtà, un trucco spacciato per magia. Ma questo circo non è come tutti gli altri, qui è la realtà a essere travestita da illusione, e la magia, quella vera, venduta per una serie di abili trucchi. E non è solo un luogo di piacevole intrattenimento, ma il campo su cui si combatte una sfida dalle antichissime origini. Due correnti pedagociche che si scontrano. La magia innata, quella che si ha fin dalla nascita, e quella che invece si studia e apprende dai libri di testo. Celia e Marco sono i due sfidanti, la prima allenata dal padre, il secondo dal Signore in grigio.

Ma è il Circo il vero protagonista, questa struttura apparentenemente inanimata, ma viva e palpitante che vede l'evolversi di una competizione di cui non potete capire l'imponenza e la maestosità se non leggendo il libro. Celia e Marco non sanno di essere sfidanti e non sanno nemmeno le regole del gioco, sempre che di regole ce ne siano. Quando s'innamorano tutto cambia, la percezione delle cose, la tangibilità della realtà, vorrebbero stare insieme, ma sembra impossibile, sembrano destinati a realizzare i sogni solo per gli altri, per gli spettatori attoniti che riempono il circo ogni sera, dal crepuscolo all'alba. E così si dedicano a vicenda magici tendoni in cui incontrarsi di rado, vivendo lui a Londra, e lei in giro per il mondo. Tendoni in cui trovare conforto, dove poter essere finalmente se stessi.  

Una trama magica e una magica narrazione; ricercata, elegante, onirica, con l'insolita alternanza di capitoli ambientati nel presente e nel futuro, particolarità che non ho del tutto apprezzato (sinceramente mi buttava fuori dalla storia invece che gettarmici dentro).
Infatti quella del Circo non è stata la lettura dirompente che speravo, a tratti l'ho trovata anche lenta, eppure mai inconcludente. È possibile avere nella testa mille parole per spiegare le sensazioni che ho provato e allo stesso tempo nessuna? Alla fine credo che un libro del genere non si presti a nessun tipo di classificazione, quindi non l'etichetterò con nessun voto, per una volta le stelline non le voglio mettere. Giudicatelo voi. Interpretate le mie parole, o leggete il romanzo se preferite.  Di sicuro resterete affascinati dai turbinii di illusioni; dalla contorsionista Tsukiko; dai gemelli Poppet e Widget, la prima in grado di vedere il futuro, il secondo di leggere il passato; dalla cartomante Isobel; e da Bailey, l'incarnazione di un normale ragazzino capace di credere nei sogni e nella magia. E senza dubbio un po' di quella magia arriverà anche a voi.


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Titolo originale
the night circus

Casa Editrice 
Rizzoli, 2011

Genere:
narrativa, fantastico

Prezzo € 18,50
Pagine 460