Gli Annientatori di Gianluca Morozzi

A cura di Silvia  (04/2018)
Voto:


Se non conosci Morozzi e per puro caso ti ritrovi tra le mani la sua ultima fatica, stai attento, perché potresti farti male. E molto anche. Ho letto commenti carichi di entusiasmo e altri del tipo "questa volta l'autore ha esagerato", ma io con sommo gaudio sto nella prima categoria. Morozzi diventa sempre più sadico e io sono sempre più felice.
Gli Annientatori non è un thriller, non è un horror, non è un noir, eppure è tutte e tre queste cose insieme: un gioiellino imbrattato di sangue capace di stravolgere e sconvolgere.
Quando lo inizi non sai bene dove possano portarti le strade deserte di una calda e afosa Bologna. La città si è svuotata, il Reno scorre stanco, e Giulio Maspero ha pochi ma chiari obiettivi: trovarsi una casa, visto che la fidanzata dopo l'ennesimo tradimento lo ha messo alla porta, e scrivere il libro che gli darà fama e gloria.
Per una fortuita coincidenza si ritrova ad abitare nella mansarda di un collega (un fumettista) che è partito per l'Uruguay, ma fin da subito quell'inaspettato colpo di fortuna mostra l'altro lato della medaglia. I vicini di casa, tutti imparentati tra loro, sono fin troppo disponibili, quasi invadenti; chi gli porta le lasagne, chi lo invita ai compleanni, chi gli fa troppi sorrisi quando lui vuole solo un po' di pace. Però tra tutti c'è Rachele Malavolta, la dirimpettaia, così bella e prorompente che sembra uscita da una pellicola degli anni Venti e Giulio resiste a tutto, tranne alle tentazioni e non è nemmeno colpa sua, ma di un vecchio patto stretto col demonio quando era ancora un ragazzino amorevolmente soprannominato Sacco di Merda.
Accantonate, in parte, le perplessità, Giulio scribacchia quello che riesce - quando ci riesce - passa le serate a comporre un misterioso puzzle, e intanto, a sua insaputa, un macabro disegno prende forma alle sue spalle. Un disegno assolutamente folle e crudele che affonda le radici in un terribile passato.
Preoccupati? Tranquilli, fino alle ultime pagine potrete respirare in modo regolare, nonostante il tarlo si sia già insinuato nelle vostre menti e la curiosità vi divori, Morozzi non ha fretta di annientarvi, lui è paziente, sa centellinare le informazioni, sa calcolare i tempi e sa quando infliggere il colpo fatale. Però preparatevi. Quello che temete arriverà. E già che ci siete elevate ogni vostra più nera aspettativa all'ennesima potenza, così, forse, il finale non vi toglierà il fiato. E dopo potrete tornare a respirare.
Io ve lo dico, Morozzi sa come solleticare il mio lato creepy, sa come alimentare i miei incubi, come tenermi sveglia la notte e io con lui mi diverto sempre un sacco. A volte esagera? No, cioè sì, ma se lui per primo non ha pietà per i suoi personaggi... perché dovrei averla io?


 
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Titolo originale
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Casa Editrice 
Tea, 2018

Genere
thriller, horror

Pagine  196