A cura di Silvia (10/2012)
Voto:
Questo
libro mi ha inflitto tanti piccoli tagli, alcuni profondi, altri un po'
meno, ma vi assicuro che tutti hanno lasciato il segno.
Ci
tengo a precisare che io sto sempre alla larga da romanzi "difficili",
dove anche solo la parola "malattia" viene accennata, ma questa storia
mi ha chiamata... e io ho non ho potuto fare a meno di rispondere (figuriamoci xD).
Inizialmente, ad aver
catturato la mia attenzione, è stata l'imperfetta storia d'amore tra
Lucy e Mickey, una donna
e un uomo che riceveranno in dono dal destino
un sentimento tanto forte quanto difettoso, ma che lo sapranno
cementare con sorrisi, lacrime e tenacia. Mickey infatti
soffre di un
disturbo neurologico che lo fa vivere appeso a un filo. Ne è
consapevole, si cura, ma quando supera il limite perde il controllo del
suo corpo e la follia ha il sopravvento. Per follia
s'intendono momenti di eccessiva euforia, depressioni improssive,
tentativi di suicidio. Stargli accanto non è facile, ma Lucy lo ama
così com'è. Ama il vero Mickey,
sa che capiterà di perderlo, ma sa anche che ritrovarlo sarà bello come
la prima volta. Insieme
costruiscono sogni e vita,
finchè non è la vita
stessa che si presenterà con un conto da pagare.
Lucy ha già combattutto una volta, combatte per suo marito ogni giorno,
ma saprà affrontare l'ennesima battaglia?
La cosa fantastica di questo libro è che in poche righe riesce a
catapultarti in un pittoresco
affresco di vita familiare, in
una
realtà fatta di piccole cose, come chiacchiere tra sorelle complici,
baci appassionati in barca, ricordi in grado di cullare, e favole che
scaldano il cuore.
Lucy è straordinaria,
tutta cuore e altruismo,
le sue parole, le sue azioni, e anche i suoi pensieri vi resteranno
impressi come inchiostro indelebile. È una donna che dalla
vita sa sempre afferrare il meglio, per poi ridistribuirlo alle
persone che ama. E accanto a una donna così, poteva esserci solo un
uomo unico nel suo genere. Mickey. L'uomo che ama anche se a volte non
si sente
in grado di farlo; l'uomo che sbaglia e non si arrende; l'uomo
che tenta di
conoscere
la sua
malattia per poterla combattere al meglio e meritarsi l'amore
della donna che gli ha detto "sì, difetti
compresi".
Lucy diceva
di amarmi talmente tanto che avrebbe danzato sui vetri rotti con me per
sempre se avesse potuto. Ci contavo. |
Di più non posso dirvi. Non è che non voglia, ma proprio non ci riesco. Mi basta guardare la copertina del romanzo per sentire un nodo nel petto e gli occhi inumidirsi, figuriamoci se mi addentrassi nella trama...
Il titolo rappresenta perfettamente il libro, perchè leggerlo è stata davvero una danza. Ma quei vetri su cui ho camminato per oltre 400 pagine alla fine erano tutti nel mio cuore che sanguinava lacrime e intanto sorrideva, perchè la Hancock ha avuto il dono di ricordare che dietro a ogni male si nasconde un bene forse ancora più grande. E l'ha fatto senza pietismi o inutili scene strappalacrime, ma con forza, dignità e tanto, tanto coraggio.