La Schiuma dei Giorni di Boris Vian

A cura di Silvia (09/2013)


Difficile, difficilissimo parlare de La Schiuma dei Giorni, per farlo forse sarebbe meglio parlare del suo creatore, l'eclettico Boris Vian definito su wikipedia scrittore, paroliere, drammaturgo, poeta, trombettista e traduttore francese. In breve Vian nasce in Francia nel 1920 e muore a soli 39 anni al cinema, durante la trasposizione poprio di un suo libro (quando si dice destino...): "Sputerò sulle Vostre Tombe". Esistenza strana la sua, costellata dalla voglia di vivere e dalla smania di abbracciare tutte le arti che il modo aveva da offrire. Il suo libro rispecchia alla perfezione quest'amore spasmodico per tutto ciò che lo circondava essendo per l'appunto un misto di parole, drammi, poesia e musica. Ma è anche altro. La Schiuma dei Giorni è surrealismo estremo, allegro cinismo, macabra allegria, follia esistenziale e quelle di Vian sono visioni pirotecniche in un mondo impossibile.

Eppure in questa sorta di opera in cui sembra convivere il genio di Buñuel e il pennello di Dalì, dove l'amore è il fulcro dell'esistenza dell'individuo che tramite il sogno e la follia supera le convenzioni sociali per sentirsi libero dagli schemi, c'è una favola vecchia come il mondo. Quella di lui e lei che si amano e vorrebbero stare insieme per tutta la vita. Quella di lei che si ammala. Quella di lui che cerca in tutti i modi di salvarla. Sembra una storia struggente e strappalacrime, e lo è, ma è soprattutto un sogno, una favola, un disegno, uno spartito musicale.  

Vian ambienta la sua storia in una città annoiata e atipica, dove l'uomo non lavora perché farlo sarebbe degradante e dove la superficialità e i vizi regnano padroni.
Colin è ricco, talmente ricco da poter vivere di rendita, talmente ricco da non sapere cosa fare tutto il giorno se non inventare strani marchingegni, bighellonare con il suo migliore amico e sedersi a tavola per gustarsi gli stravaganti piatti di Nicolas, il suo cuoco dal linguaggio forbito e dai complessi giri sintattici. Per rompere la monotonia (e un po' per invidia verso l'amico che si fidanza) decide d'innamorarsi. Quando a una festa conosce Chloé scatta subito il colpo di fulmine e nel giro di poco i due si sposano. Per Colin però quest'amore sarà un binomio irriducibile di gioia e rovina, perchè per salvare la moglie dilapiderà il suo intero patrimonio. Una ninfea sta infatti crescendo nel polmone destro di Chloé e sembra che si possa curare solo con altri fiori che dovranno riempire la casa e starle costantemente intorno. A questo punto tutto il resto non conterà più per Colin.

Mentre la rovina si abbatterà sulle loro misere esistenze tutto il mondo che li circonda perderà colore e forma. Niente più sole alle finestre, niente più quadri e tappeti dalle tinte accese, e la stessa casa inizierà a restringersi sempre di più deformandosi in funzione del triste destino che li attende.

Vian sa essere sprezzante e sadico, poetico e romantico, e nonostante in vita sia stato un genio incompreso (le sue opere vendettero poche centinaia di copie) per leggerlo e capirlo non servono attente analisi: tutto quello che vuole dirci ce lo ritroviamo davanti ai nostri occhi nel modo più disarmante ed elementare possibile. Che domande ci si può mai porre quando si legge di un mondo in cui pesci e anguille nuotano per le tubature della città e per pescarli basta aprire un rubinetto, dove un pianoforte miscela cocktail a seconda della melodia suonata, dovi i topi sono ospiti desiderati in ogni appartamento, dove la morte altrui è un fatto di ordinaria amministrazione, dove le nuvole avvolgono gli innamorati per ripararli dagli sguardi indiscreti, e dove il male più terribile è rappresentato da una splendida ninfea che cresce nel corpo di una ragazza nel fiore degli anni.

Colin è un protagonista serio, egoista, impulsivo, generoso, pieno di contraddizioni, ma perfettamente consono e coerente al mondo che lo imprigiona; tratta il suo cuoco come uno di famiglia, non ci pensa un attimo a prestare dei soldi (anzi dei dobloncioni) all'amico Chick (un ossessivo collezionista del filosofo Partre) perché sposi la fidanzata, vive la malattia di Chloé con disperazione, a tal punto che cerca un lavoro per continuare a comprarle fiori su fiori, eppure la morte altrui gli passa davanti infinite volte e non lo tocca mai. A dire il vero non tocca nessuno. Alla pista di pattinaggio chi cade e muore viene semplicemente spazzato via, al lavoro gli operai deceduti finiscono nel Collettore Generale e nessuno ci fa nemmeno caso, e se per caso ammazzi qualcuno accidentalmente, pazienza, sono cose che capitano. Ma non la morte di Chloé. La morte di Chloé è una vera tragedia, è qualcosa di assolutamente inconcepibile.

Vian, in questo viaggio senza tempo e senza luogo inventa parole e neologismi, ricette culinarie e mondi artefatti, si libera di schemi e convenzioni e intanto ci racconta una storia d'amore che è la metafora di tutte quelle che inesorabilmente iniziano con un raggio di sole e finiscono tra la polvere dei ricordi. 

La Schiuma dei Giorni è un romanzo che custodirò per sempre in libreria, ma non lo consiglierò mai spassionatamente a chiunque. Deve piacere l'idea di un mondo crudele visto attraverso gli occhi di un bambino. Del male nella sua forma più estrema raccontato attraverso immagini trasognate e poetiche. Deve piacere, ma sono sicura che se non piacerà subito, comunque lascerà il segno. E poi piacerà.
Da leggere a occhi chiusi. 

Film: Mood Indigo
Francia, 2013
Durata: 125'
Genere: drammatico, surreale
Regia: Michel Gondry
Cast: Audrey Tautou, Romain Duris, Charlotte Le Bon, Gad Elmaleh, Omar Sy.


Film: Chloe
Giappone, 2001
Durata: 125'
Genere: drammatico, surreale
Regia: Go Riju
Cast: Masatoshi Nagase, Rie Tomosaka, Shunjia Tsukamoto.

Curiosità: il film è stato presentato nel 2001 al Festival di Berlino.


Film: L'Ecume des Joursgo
Francia, 1968 
Durata: 110'
Genere: drammatico, surreale
Regia: Charles Belmont
Cast: Jacques Perrin, Marie-France Pisier, Sami Frey, Alexandra Stewart, Annie Buron e Bernard Fresson.


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Titolo originale
L'Écume des jours
(pubblicato nel 1947)

Casa Editrice 
Marcos Y Marcos, 2005

Traduzione
G. Turchetta

Genere:
 drammatico

Pagine  268
Prezzo € 14,50







trailer Mood Indigo, la schiuma dei giorni
di Michel Grody, 2013