A cura di Silvia (01/2013)
Voto:
MonoCeros inizia con il più tragico degli epiloghi. Patrick Furey, 17 anni, si impicca. E si uccide perchè non ce la fa più, perchè si è innamorato del ragazzo sbagliato, perchè credeva di venire ricambiato, ma non era così. Ginger, che gli aveva donato la catenina a forma di cuore di sua nonna, e con cui s'incontrava di nascosto nel cimitero per scambiarsi effusioni e parole dal sapore della verità, non ha nessuna intenzione di lasciare Petra, la sua ragazza.
Un capitolo
introduttivo forte come uno schiaffo
e doloroso come un addio. Ho sofferto per Patrick ancora
prima di
conoscerlo, perchè il suo dolore e il suo disagio erano lì, a un passo
da me. Ho
provato la sua solitudine ancora prima che l'autrice la descrivesse; ho
visto gli insulti sui muri e sentito gli epiteti con cui l'additavano
ancora prima di leggerli.
Ma Monoceros
non è un libro su Patrick, piuttosto è un libro sulle persone che
vivevano intorno a Patrick. È un romanzo sull'effetto
devastante che
un evento del genere può avere sull'essere umano. MonoCeros è una costellazione di
rabbia, dolore, disperazione, sensibilità, cattiveria
e indifferenza.
Ogni capitolo inquadra personaggi differenti e ci porta a conoscere Walter, il consulente scolastico che ha una relazione segreta con Max, il preside della scuola che frequentava Patrick. Il giovane Ginger, confuso e solo, a un passo da una verità che non vede. L'illusa Petra, egoista e indifferente. Gretta, la madre di Patrick che continua a esistere perchè non può fare altrimenti, ma sa di aver seppellito con il figlio tutte quelle cose che rendono la vita degna di essere vissuta. La sensibile Faraday, con la sua insolita passione per gli unicorni, perchè è fermamente convinta che un giorno quei magici animali arriveranno... e ci salveranno.
La Mayr ci parla di tutto e di niente, mette a fuoco il periodo che segue "la disgrazia", quella disgrazia che accompagna la quotidianità di tutti, ma che nessuno vuole affrontare. C'è omertà, senso di colpa, rimorso. E c'è lo stile di un'autrice che dilania come un bisturi e ricuce come un ago.
Guardo
la copertina e vedo uno schizzo di sangue, e poi? Un frammento di
stella? Il cuore ormai freddo di Patrick? Una lacrima? No. Vedo la
solitudine, e come la superficialità possa ferire. E spesso uccidere.
Titolo originale Casa Editrice Traduzione Genere Pagine 335 |