A cura di Silvia (11/2014)
Voto:
Sei bella. Sei rimasta come ti ricordavo. Non mi importa di come ti vedono gli altri, di quello che dicono. Tu per me sei puro istinto, sopravvivenza. Sei il pezzo di vita che mi manca. |
Quella Vita Che
Ci Manca è uno di quei romanzi in grado di consumarti. Ti
abbassa le difese immunitarie, ti sballa la pressione, ti fa salire la
temperatura... È una di
quelle storie che ti prende il cuore, la testa,
il fegato, ti si arrovella nello stomaco e alla fine ti si cementa
nelle ossa.
Adesso lo so. La Fortezza, quel quartiere che non esiste ma che è lo
specchio del degrado e del malessere delle nostre città, è un posto in
cui vorrò tornare per scoprire i drammi di chi ci vive. Per scoprire se
tra la spazzatura e la polvere c'è spazio per la felicità, se il dolore
e la povertà possono inquinare la speranza, e se i lieto fine
esistono solo nelle favole.
Tra queste pagine prende vita la storia di Delia e Valentino.
Lei, ventisettenne incasinata ma non troppo, s'innamora del ragazzo
sbagliato, perché chi nasce, cresce e vive nella Fortezza, "sbagliato" lo
diventa per forza. La
sporcizia ti entra nel sangue fino a contaminarti
il dna e Valentino, giovane, buono e disonesto per
necessità, è
quello che non è. Quello che non vuole essere.
Ma questo romanzo, più che una storia d'amore, più che la storia di
Valentino e Delia, è la storia della famiglia Smeraldo, di Mamma e dei
suoi quattro figli, Anna, Vadim, Alan e Valentino che coi loro tre
padri diversi sono soli più che mai. Ma sono una famiglia, si amano
senza dirselo, si proteggono nonostante i cazzotti e le parolacce.
Sopravvivono, tirano avanti, e fanno di tutto per non mostrarsi deboli
e vulnerabili.
Ognuno ha il suo fagotto
di dolore, il suo album senza foto perché sono
più i ricordi da dimenticare che quelli da immortalare.
Anna è quasi
totalmente votata alla famiglia, alla casa, alle cure di Vadim che
dietro al fisico di un bellissimo ventenne nasconde l'anima
di un dodicenne. Lui è l'unico che si concede certi lussi come
quello d'innamorarsi e credere che possa funzionare. Ma
l'amore
forse è l'unico salvagente nella Fortezza, l'unica cosa in grado di
darti aria e ossigeno, ma così come può salvarti, può anche farti
colare a picco.
Lui l'amava. E lei gli aveva avvelenato il sangue. |
Alan e Valentino si occupano del sostentamento della famiglia e sono uno la colonna dell'altro, il muro a cui appoggiarsi, contro cui sbattere, su cui sfogarsi. Condividono la quotidianità e il "lavoro", eppure non potrebbero essere più diversi. Alan è posseduto da una rabbia distruttiva che lo consuma, Valentino ha ancora un cuore che conosce la vergogna e i propri limiti. Hanno amato entrambi e proprio l'amore sarà l'artefice dei loro destini.
È con uno stile
che ha unghie e denti che Valentina D'Urbano
mi ha portato in una Roma innominata dove si consumano passioni più e
meno lecite, e ancora sento i graffi e i morsi, ne porto i segni, e
probabilmente sarà così ancora per un po' di tempo. Non riesco a non
pensare con quale abilità questa giovane autrice abbia reso ogni
singolo personaggio vero in modo autentico, spesso crudele, e a come
sia riuscita a
farmeli entrare nella pelle poco per volta.
Voltata l'ultima pagina mi
sono sentita una spettatrice inerme e impotente, colpevole di aver
letto una storia senza poterne cambiare le sorti quando avrei voluto,
perché un destino che non guarda in faccia a vinti e vincitori aveva
già scritto la parola fine.
La D'Urbano mi ha regalato qualcosa di vero, qualcosa che fa male, ma
di cui avevo bisogno, perché va bene illudersi, va bene sognare, ma di
bugie è piena la letteratura. Invece in Quella Vita Che Ci Manca
c'è emarginazione e violenza, follia e disperazione, ma anche un raggio
di luce che scava tra le macerie illuminando la strada di chi crede di
aver diritto a un'altra possibilità.
Serie ambientata
all'interno de La Fortezza
- Il Rumore dei Tuoi Passi
- Quella Vita Che Ci Manca