A cura di Silvia (05/2017)
Voto:
A distanza di un anno esatto eccomi qui a recensire con
rinnovato (?) entusiasmo (???) Forever
#2 la
vendetta di Amy Engel.
Non avevo grandi aspettative (ricordate le mie
prime impressioni?), ma la tentazione di poter esclamare a
gran voce "Yeeee, ho
finito una duologia!" è stata più forte di quel ronzio che
mi ammoniva con continui "te
ne pentirai Silvia... vai a pelare le patate Silvia... togli le
ragnatele dal muro Silvia...", ma che vi devo dire, sono una bambina ribelle!
Comunque non è vero che ho perso tempo, questo romanzo mi ha fatto capire che non si è
mai preparati al peggio, pertanto ringrazio l'autrice che
si dev'essere fatta un mazzo tanto per partorire il nulla siderale. A
darle man forte anche editor e traduttori che dopo due pagine devono
avercela letteralmente data su, d'altronde se non si è rimboccata le
maniche la cara Amy, perché avrebbero dovuto farlo loro?
Forever infatti non inizia male, di più! Ricordate dove eravamo
rimasti? Con quella deficiente di Ivy che per salvare il marito si fa
buttare al di là della recinzione, in quelle terre dove o muori, o
muori. Vorrei comunque ricordare che il piano di Ivy per salvare Bishop
faceva acqua da
tutte le parti, infatti al momento potrebbe essere da solo
con i suoi ipotetici assassini. Brava
Ivy, sei ufficialmente diventata l'ottavo dei nani: Tontolo.
Ma facciamo un esempio di editing approssimativo e leggiamo:
Immagino che non abbia mai considerato la possibilità che tutti i suoi piani andassero in fumo, che potessero essere catturati, che dovesse fornirmi qualche nozione supplementare e alternativa per cavarmela qualora qualcosa fosse andata storta. Ancora una volta mi aveva bidonata. |
Allora Ivy... tuo padre non ti ha bidonata. Ti bidona uno che non si presenta a un appuntamento ma il tuo paparino, la carne della tua carne, colui che ha contribuito alla meno peggio a farti venire al mondo (ma lui patate da pelare quel giorno non ne aveva?), ti ha proprio pugnalato alle spalle. Ti ha messo nelle mani del boia. Ti ha tradita nel più schifoso dei modi. Chi abbia scelto questo termine non lo so, non mi interessa, ma il romanzo è pieno di frasi senza senso e aggettivi fuori luogo. Già la storia è priva di un background solido, già ti chiedi cosa ci faccia una perfetta cretina nei panni della protagonista, se poi ci aggiungi pure uno stile scialbo e un editing fatto ad occhi chiusi capirete che le duecento pagine del libro possono sembrare cinquecento.
Ma torniamo a noi. La cosa che Ivy sa fare meglio è pensare a
Bishop;
Bishop qui, Bishop là, Bishop su... ma attenzione, perché a un certo
punto Amy Engel ha voluto dotare Ivy di un bel paio di palle d'acciaio
e così la nostra giovane protagonista capirà che non c'è tempo per
lagnarsi ma bisogna sopravvivere, quindi, senza perdersi d'animo, prima
si rifocillerà a dovere e poi berrà da un putrido ruscello senza
contrarre il colera. Cosa?
Si è nutrita di bacche e radici? Macché,
Ivy, la nuova Ivy, si arma di un pericolosissimo sassolino che usa per
schiacciare con inaspettata violenza la testa di una sventurata
lucertola che le stava passando davanti per un ignobile scherzo del
destino. Cosa? Dopo
accende un fuoco? No, non avete capito, questa
nuova Ivy è una senza peli sulla lingua, figuriamoci nello stomaco,
infatti prende il sauro ancora caldo e se lo mangia crudo!!!
Non aggiungo altro, anzi...vi prego... un minuto di silenzio
per questo
piccolo esserino che ha perso la vita in un modo tanto crudele...
Fatto? Ok. Adesso, vegani di tutto il mondo, associazioni animaliste
del Pianeta e lettori appartenenti alla categoria "chi se ne frega se
la popolazione viene decimata, ma non toccate un animaletto indifeso!",
vi do il permesso di protestare, manifestare, denunciare... perché
questa scena - giuro - fa davvero vo-mi-ta-re. Invece Ivy probabilmente
ha fatto anche il ruttino post digestione, ma l'autrice ha
avuto la decenza di risparmiarcelo.
Detto questo il romanzo prosegue all'insegna del nonsense e Ivy,
abbandonati i panni del killer, torna a essere la solita scimunita e
diciamocelo, se sopravvive alle insidie è solo perché qualcuno
nell'Aldilà
non aveva patate da pelare ha deciso così, non perché lei
sia in grado di badare a se stessa.
E Bishop? Bishop non è
un brutto personaggio, anzi, la sua unica pecca
è amare Ivy, perché tutto quello che fa per lei va oltre ogni umana e
logica comprensione.
Comunque, per farla breve. riuscirà la nostra eroina a riabilitare il
suo nome, tornare con il marito e mettere al loro posto i due Giuda
Escariota (aka: paparino e sorellina)? Che dite, riuscirà a fare
qualcosa di buono? Be', in effetti una cosa la fa, e per una volta
voglio chiudere una recensione negativa in bellezza dicendovi che Ivy *
rullo di tamburi* si
concederà a Bishop! Una scena più unica che rara
in un romanzo di questo genere, anche se non me la sono goduta molto...
pensavo sempre alla
fragranza di ramarro che doveva avere il suo alito...
"the Book of Ivy"