A cura di Silvia (06/2013)
Voto:
Mi è capitato a volte di riguardare la recensione di Divergent e di provare un piccolo senso di colpa. Quattro stelline... se ne meritava di più, ma cerco sempre di non osare, mi proteggo dalle delusioni che potrebbero arrivare e così centellino tutto... anche i voti. Adesso però sono contenta di dare a Insurgent un voto più alto. Potevo darci anche il massimo dei voti, ma quello lo conservo sempre per il gran finale. Spero solo che Veronica abbia cura di Tris e Tobias, perchè davvero... ne hanno già passate tante. Troppe. E ai propri protagonisti bisogna anche volere bene, no? Il problema è che la Roth sembra parente stretta di Lauren Oliver infatti sono qui, dopo oltre 500 pagine, con la sensazione di aver appena ricevuto un bel pugno in faccia e un calcio nello stomaco. Una sensazione che raccomando a tutti... davvero...
Ma veniamo a noi. Se con Divergent ci avevo messo un po' a entrare in sintonia con la storia, con Insurgent ci ho messo meno di due righe. Insurgent è un romanzo pieno d'azione, un libro da leggere senza respiro, ma soprattutto è un romanzo ancora più maturo, potente e incalzante del precedente.
Tris è cambiata. Non è più la ragazzina timorosa di essere
troppo egoista che rifiuta la fazione degli Abneganti a favore di
quella degli Intrepidi per sentirsi libera e viva, ma una
sedicenne che ha già visto troppo male per poterlo sopportare.
Soprattutto perchè di quel male si è fatta anche portatrice. Beatrice adesso ha paura della
guerra, d'impugnare una pistola, paura di se stessa e delle sue
divergenze. Il senso di colpa la sta facendo sprofondare e
anche se lo vorrebbe, sa benissimo che non c'è vendetta che potrebbe
farla sentire meglio, perchè ormai non sente più niente.
Il mondo sta cambiando. Le Fazioni si stanno disintegrando, niente è
più come prima. E anche se Tris ha paura di tutto questo si butta a
capofitto e con incoscienza in ogni missione, con solo il suo corpo da
adolescente come armatura. Un'armatura decisamente troppo fragile che
non ha nessuna intenzione di salvaguardare.
"Io amo Tris la
Divergente che sa prendere decisioni autonomamente e che non è una
specie di archetipo della sua fazione. La Tris che sta cercando di in
tutti i modi di autodistruggersi... non posso amarla"
Tris a un certo punto pensa che Tobias sia troppo duro con lei, dice
esattamente "non mi
coccola mai", e quando elabora questo pensiero si capisce
quanto la forza fisica non sia niente rispetto alla forza che ci può
dare chi amiamo. E
nessuno potrebbe amarla più di Tobias. Insieme sono
perfetti, le loro divergenze si completano, le loro paure si annullano,
e i loro animi insieme costruiscono un mondo fatto di pace e silenzio,
dove esistono solo loro due. Forse
in Guerra non c'è spazio per l'amore, forse non è giusto trovare
sollievo in qualcuno quando si cammina scavalcando i cadaveri dei tuoi
amici, ma Tris e Tobias con tutti i loro segreti e i loro fardelli
vivono di altruismo e coraggio. E sopravvivono l'uno per
l'altra.
Insurgent mi è piaciuto da impazzire. Sarà anche un romanzo per ragazzi, ma non perdona niente. Muoiono colpevoli e innocenti, ci sono continui voltafaccia, ci si tradisce, si odia, si ama, si lotta, si uccide senza pietà. È la Guerra, e non poteva essere descritta meglio, la Roth con il suo stile incalzante e i suoi personaggi ti fa scoprire le crepe della Chicago del futuro: una città che doveva essere incrollabile e che sta per essere schiacciata dagli stessi ideali che dovevano sorreggerla. Da che parte schierarsi non è facile, la verità non è mai limpida, per questo alla fine non ho odiato davvero nessuno. Be' quasi. Eric sì, l'ho odiato senza riserve. Ma non mi scorderò mai di Christina, Caleb, Tori, Marcus, Lynn, Uriah, Peter, Marlene, Zeke, Shauna... E non ho citato tutti, qualcuno l'avrò scordato di certo, ma mi sembrava doveroso ricordare quei personaggi che mi hanno accompagnato in questa incredibile avventura. Personaggi che per 500 pagine sono stati dei veri e propri compagni di viaggio. È grazie a loro che adesso Insurgent fa parte di me; è nel mio sistema ematico e linfatico, nella mia corteccia prefrontale, in tutti i neuroni specchio che evidente ho in sovrannumero, perchè altrimenti non l'avrei mai letto con un tale coinvolgimento. Adesso non mi resta che aspettare Allegiant, e cercherò di tirar fuori la parte più abnegante del mio essere per mantenere la calma e non dare di matto. Posso farcela... forse...