A cura di Silvia (04/2012)
Voto:
Perchè sia stato dato un titolo così fuorviante a questo romanzo non lo
so. L'originale "Överenskommelser" esprimeva al meglio l'essenza del
racconto, ovvero i contratti matrimoniali che nell'XIX secolo - e non
solo - vincolavano le giovani donne a indesiderati matrimoni di
convenienza. D'altronde è proprio questa l'essenza del libro. La rinuncia
dell'amore in nome di un'imposizione, il baratto di un sentimento in
cambio di un titolo nobiliare.
La diciottenne Beatrice viene promessa all'anziano conte di
Rosenschiold per trarne gli ovvi benefici e a poco valgono le proteste
di lei, quella sarà la sua sorte, in caso contrario toccherà a sua
cugina Sofia. Per non compromettere la felicità di quest'ultima,
innamorata e ricambiata da Johan, e per non andare contro il volere di
uno zio che l'ha cresciuta, anche se con ben poco affetto, Beatrice, a
soli 18 anni,
rinuncia al suo sogno d'amore, a Seth, e non per un uomo che non ama,
ma per uno che addirittura la ripugna. Riusciranno due cuori che si
sono riconosciuti subito a battere anche se distanti? Può l'amore
essere nascosto in qualche parte del nostro corpo e dimenticato per
sempre? Beatrice e Seth arrivano a credere di sì, ma quello che pensano
non sarà esattemente quello che faranno...
Bello. È
il
primo aggettivo che mi viene in mente. L'autrice scandinava con questo
romanzo d'esordio dimostra subito abili doti narrative e il libro,
anche se ha una struttura molto semplice, risulta di grande effetto.
Seth e Beatrice si innamorano da subito. Lui non ha nessun titolo
nobiliare, ma è un uomo che si è fatto da sè, un capitalista
arricchitosi con il sudore e la fatica e tanto basta per renderlo lo
scapolo più ambito di Stoccolma. È circondato da donne
bellissime, ma
dal momento in cui incrocia lo sguardo vivo e arguto di Beatrice
non avrà occhi che per lei. E scoprirà le gioie del
paradiso e i tormenti dell'inferno.
L'amore c'è. Dalle prime pagine. È fatto di baci rubati,
parole
sussurrate e speranze per un futuro meraviglioso.
Beatrice è una ragazza anticonformista, dotata di un
cervello in grado di elaborare informazioni che vanno oltre il "cosa
mi metto" o "come mi pettino" ed è questo ad attrarre subito Seth che
trova bello guardarla, quanto ascoltarla, ma non basta. Per Beatrice ci
sono altri piani, suo zio ha altri progetti e sa anche come
costringerla a fare quello che lui le ordina...
Cosa certa è che il
romanzo si basa sulle incomprensioni. E non su una,
ma su infinite snervanti parole non dette e spiegazioni non date. L'orgoglio fa da padrone. La
testardaggine gli va a braccetto.
Però quelli che sono i difetti del romanzo allo stesso tempo sono anche
i pregi. Sono questi continui "misundestendig"
a spingere a una lettura
frenetica, sinceramente ero tutta un "finalmente!" e dopo
3 righe "Ma
nooo!" e di nuovo "Evvai!"
e ancora "Ma uffaaa!".
E il romanzo mi è
piaciuto. L'avrei buttato più volte fuori dalla finestra, ma sarei
comunque corsa a riprenderlo. Forse perchè si percepisce così tanto
l'amore e la passione
che tutto il resto riesce a passare in secondo piano. Probabilmente
perchè l'autrice scrive bene, tocca anche temi forti, e descrive una
Stoccolma dal
clima freddo e ghiacciato, ma capace comunque di riscaldare i
cuori. Forse perchè per un buon romance non serve mai il
momento giusto, ti
rapisce e basta!