A cura di Silvia (04/2014)
Voto:
Ma si può dimagrire leggendo un libro? Perché - giuro - dopo Training in Love mi
sento più leggera, svolazzo di stanza in stanza meglio di Trilli e
cavolo, ho quasi voglia di uscire a correre, peccato che non ci sia un
personal trainer come Andrea a tenermi il passo, e nel caso ci
fosse... non so quanto farebbe piacere a mio marito (dettaglio non del
tutto trascurabile). Comunque mi
sento bene, in pace con il mondo, e ho
anche un fantastico sorriso ebete stampato sulla faccia.
Avevo iniziato Training
in Love Giovedì mattina mentre ero in fila all'Agenzia
delle Entrate e all'improvviso, in quel luogo pregno di aria viziata e
gente con il muso lungo, ho sentito pervadermi da una piacevole brezza.
Adoro quando i libri mi danno simili sensazioni. L'avrei finito nel
pomeriggio se un attacco di allergia stagionale non mi avesse messa
k.o.: Venerdì stavo pure messa peggio, ma questa mattina (Sabato) sono
passata dal letto al divano e non mi sono mossa finché non ho sfogliato
l'ultima pagina. Adesso sento che questa giornata sarà migliore:
Manuela e il suo libro l'hanno resa migliore! Urka sono di buonumore e
sento di poter sfidare anche i pollini primaverili!
La storia di
Olly e dei suoi venti chili di troppo è un po' la
storia di tutte le donne che si sono sentite almeno una volta nella
vita a disagio con il proprio corpo, e non necessariamente
per un
problema di sovrappeso, ma per qualsiasi difetto fisico che è potuto
essere oggetto di scherno.
Tra le righe troverete consigli, piccole e grandi e verità, e alcuni
passaggi si riveleranno dei veri momenti di inconsapevole training
autogeno, infatti alla fine
del romanzo mi sono interrogata su diverse cose...
Tanto per fare un esempio qualcuno può spiegarmi perché se mio marito
mi dice "amore, hai
messo su qualche chilo" io - dopo essere entrata in
modalità Ciclope e averlo incenerito con un
battito di ciglia - sono già sulla bilancia con il telefono in mano a
cercare su internet una dieta miracolosa, mentre
se brutalmente gli faccio "tesoro,
ma guarda
come ti sei ridotto da quando ci siamo sposati!" lui si
rimira allo specchio (forse ha pure un'erezione) e sorridendo (senza
nemmeno guardarmi, perché il suo riflesso lo sta abbagliando) afferma
"macché, sono sempre
strafigo"!?
Perché l'autostima degli uomini batte quella delle donne 1000 a 1?
Ma psicoterapia a parte (mi serve urgentemente!), Olly se la
cava semplicemente
con
un fantastico personal trainer, consigli giusti, amici veri e tanta,
tantissima forza di volontà. E
il
bello di Training in
Love è che
ci fa conoscere persone genuine, semplici, oneste. E lo stile
di Manuela è il medesimo: genuino, semplice, onesto.
Olly è sicuramente la colonna portante dell'intero libro, libro
raccontato attraverso il suo spumeggiante punto di vista, e credo che
sarà impossibile non riconoscersi nei suoi mille ragionamenti o non
condividere almeno uno dei suoi desideri.
Andrea invece è il ragazzo
"dolorosamente bello", quello irraggiungibile, colui che non la
guarderà nemmeno tra un milione di anni, il personal trainer
dal fisico scolpito che non può accontentarsi di niente di
meno che non sia la perfezione.
Ma così come non si può giudicare una
donna dai chili di troppo, non si può giudicare nemmeno un uomo se
madre natura l'ha baciato in fronte appena è nato.
Andrea, come Olly, ha
i suoi piccoli complessi, alcune debolezze, è un po' timido, e non è
assolutamente lo sciupafemmine incallito che si irretirà grazie alla
sfigata di turno che da brutto anatroccolo si trasformerà in cigno. No,
no. Le cose non andranno affatto così. L'ho capito durante la Settimana
di Potere, una delle parti più divertenti del romanzo, quando Olly,
dopo aver vinto una scommessa, costringerà Andrea a fare tutto
quello che lei vuole... e ci sarà davvero da ridere
Eh sì, con Training in
Love si ride anche, e forse è per questo che adesso mi
sento più leggera. Ridere fa consumare il 20% di calorie in più, quindi
anche se stavo bella spaparanzata sul divano era come se stessi facendo
ginnastica. Logico, no?
Insomma, il romanzo di Manuela è arrivato al momento giusto, mi ha tenuto compagnia all'Agenzia delle Entrate, mi ha regalato un raggio di sole in questo sabato nuvoloso e mi ha coinvolta grazie a una storia d'amore a prova di bilancia. Inoltre il finale dolcissimo e cinematografico, ma comunque non esasperato tanto da preservarmi da un attacco glicemico, è stato la ciliegina sulla torta. Una torta che mi sono gustata dalla prima all'ultima fetta.