A cura di Silvia (03/2018)
Voto:
Mhhh... piaciucchiato. Non so quanto sia "professionale" iniziare una
recensione con un'affermazione di questo tipo, ma sono stata indecisa
sul voto fino all'ultima pagina e non mi è venuta in mente una frase
d'apertura migliore. A volte queste stelline sono peggio di una
maledizione, un modo becero per classificare un libro quando dietro c'è
ben altro, però rappresentano anche la parte onesta e limpida di una
recensione, quindi tant'è.
Di sicuro So Tutto di Te
è quel tipo di romanzo che si guadagna punti un poco per volta, inizia
come un diesel, procede mantenendo un'andatura costante, poi spinge
l'acceleratore per culminare in un finale dal doppio twist davvero
niente male.
A penalizzare un po' il tutto sono state le prime duecento pagine.
Scorrevoli, scritte in modo lineare (a parte qualche passaggio
leggermente confuso), ma poco coinvolgenti. Da una parte c'è la
narrazione di Zoe, quarant'anni o poco più, un ex marito, due figli, un
compagno che la adora, e una vita scandita dalla routine. Dall'altra
Kelly Swift, un'agente di polizia fermamente convinta che ogni
richiesta d'aiuto vada ascoltata e pronta a scavare nel passato delle
vittime affinché nessuna domanda resti priva di risposta.
Le strade di queste due donne si incrociano nel momento in cui Zoe ,
sfogliando per caso la London Gazette, nota una sua foto su uno di
quegli annunci che di equivoco hanno poco, e anche se inizialmente
pensa a una strana coincidenza, ben presto una serie di episodi le
danno conferma dell'esatto contrario. Qualcuno la sta seguendo.
Qualcuno conosce ogni suo singolo spostamento, sa quale strada percorre
la mattina e quale treno prende la sera e solo l'agente Swift sembra
prendere sul serio le ansie di una donna che agli occhi di molti è
semplicemente paranoica.
So tutte queste
cose perché non ti è mai passato per la mente che qualcuno ti osservi. |
Che dire... sicuramente il tema
affrontato da Clare Mackintosh è di
estrema attualità, unisce
il furto d'identità allo
stalking, ti lascia
con un forte senso di inquietudine e molti spunti su cui riflettere, ma
non stiamo guardando uno speciale di
Porta a Porta, bensì leggendo un
thriller e la parte che dovrebbe fare da intrattenimento - a mio avviso
la più importante - ha dei punti deboli, due per l'esattezza, ovvero il
doppio pov e l'uso alternato della prima persona con la terza che - in
questo contesto - non hanno motivo di coesistere.
Sono in molti a non amare quei romanzi in cui i capitoli si aprono con
il nome
del personaggio, dicono che si rompa il patto con il lettore, perché un
autore deve essere tanto bravo da farti capire sempre chi sta parlando,
senza doverlo scrivere. Io non sono dello stesso avviso, ma la
Mackintosh ha preferito non porsi il problema aggirandolo e usando la
prima persona per Zoe e la terza per Kelly. Peccato che sia una terza
persona "fasulla" perché l'obiettivo non spazia, resta sempre puntato
su di lei, su un personaggio tra l'altro utile solo ai fini della
trama, ma non così accattivante da volerne seguire le vicende
personali. Che abbia avuto un problema di gestione della rabbia, che
sua sorella sia stata vittima di un crimine irrisolto, che la sua vita
sia un mezzo disastro... perdonate la franchezza, ma a me non fregava
niente, anzi, mi distraeva da Zoe, l'unica che volevo seguire davvero
(ero entrata in modalità stalker xD).
Fortunatamente la parte corposa del romanzo è dedicata proprio a lei.
Stesso treno mattina e sera, stesso posto a sedere, magari anche stesso
giornale da leggere per ammazzare il tempo, di sicuro stesso tragitto a
piedi per arrivare in ufficio. In una Londra caotica in cui nessuno si
conosce davvero Zoe dovrebbe essere un'ombra, un puntino tra un
milione, ma basta poco per ritrovarsi alla mercé di chiunque. Una foto
sui social, un click online, un like su Facebook...
Desiderare di essere
invisibile e non poterlo essere è la
grande falla del nostro secolo: non avere privacy, essere dei pesci
in un acquario, vivere in un inconsapevole moderno Grande Fratello.
Prendere atto di
tutto questo può solo gettarti nella paranoia più totale ed è
"divertente" vedere come la realtà di Zoe si deformi poco alla volta.
L'autrice poi da questo punto di vista è furba, si sbilancia al punto
giusto e i personaggi secondari te li fa conoscere per gradi, gettando
un sasso e nascondendo la mano. Sono tutti sospettabili, ma innocenti
fino a prova contraria.
Perfetto il finale che mi ha convinta a mettere un + vicino alle tre
stelline. Senza il doppio twist il romanzo sarebbe scivolato via in
modo indolore, invece ti lascia in un angolo, da solo, a leccarti una
ferita che non ti eri
accorto di avere.